Questo percorso parte dalla Spezia, incastonata al centro del Golfo dei poeti, che, grazie allo sviluppo del settore turistico degli ultimi anni, è un ottimo punto di partenza per escursioni in moto, in barca e a piedi.
Nella città dell’Arsenale militare e del futurismo oggi sono numerose le soluzioni per il pernottamento e la proposta culturale, sia nel settore museale, sia in quello degli eventi, è sempre più interessante. Visitati il centro storico e la deliziosa passeggiata Morin, con i suoi curatissimi giardini, si segue la strada in direzione Cinque Terre e si va ad imboccare la SP370 in prossimità della periferia meridionale della città.
La “litoranea”, come viene comunemente definita questa strada, sale alternando tornanti, curve lunghe e rettilinei e ci regala spettacolari vedute del golfo, con l’arsenale in primo piano e la costa di Lerici sullo sfondo. L’ascesa continua costante sino ad arrivare nei pressi del paese di Biassa, dove ci si infila in una galleria. All’uscita ci aspetta un altro mare, quello dell’area marina protetta del Parco delle Cinque Terre.
Dopo pochi minuti siamo sopra Riomaggiore, uno dei cinque borghi inseriti dall’Unesco nel patrimonio mondiale dell’umanità, e possiamo notare come gli abitanti abbiano dovuto creare un equilibrio davvero speciale con l’ambiente che li accoglie, stretti tra mare e terra. Riomaggiore, così come gli altri centri abitati del parco, non è raggiungibile con la moto, pertanto se vogliamo scendere a respirare un po’ di salsedine o approfittarne per assaggiare qualche acciuga salata, un pezzo di focaccia e un bicchiere di vino del posto, faremo meglio a lasciare il mezzo a monte, lungo la strada, e approfittare del comodissimo servizio di trasporto pubblico.
A poca distanza ci attende Manarola, sulle cui colline, ogni anno viene allestito il presepe luminoso, la rappresentazione della natività più grande del mondo, grazie all’accensione di migliaia di lampadine poste su apposite sagome. Imboccando la SP51, la ripida salita che conduce a Corniglia, incontriamo i borghi rurali di Groppo, sede della Cantina sociale del vino Doc delle Cinque Terre, e Volastra. Guidando tra i terrazzamenti ricoperti di vigne e uliveti, catturati dalla vista del mare a strapiombo arriviamo a Corniglia, l’unico dei cinque centri abitati che non è lambito dal mare, essendo costruito sulla cima di una scogliera alta 100 metri.
Riprendendo il cammino in direzione di Vernazza, ricordiamoci di essere all’interno di un Parco nazionale e godiamoci il viaggio facendo molta attenzione alle curve cieche e alla sede stradale piuttosto stretta.
Vernazza è ritenuta da molti la più bella delle Cinque Terre, ma stilare una classifica sarebbe davvero difficile. Di sicuro questo paese rimane nel cuore di molti, anche grazie alla sagoma della torre del castello Doria, che si staglia a scrutare l’orizzonte in attesa dei saraceni da settecento anni. Infine bisogna risalire per dirigersi verso Monterosso e portare a termine il nostro meraviglioso percorso.