L’automobile che “guida da sola” potrebbe un giorno non troppo lontano diventare realtà grazie alle auto a guida automatica create da Mobileye.
La filiale israeliana di Intel da 20 anni promuove ricerca e sviluppo in ambito di computer vision, ovvero la visione artificiale resa possibile grazie a telecamere e sensori. I dispositivi tecnologici prodotti sono già oggi installati su 60 milioni di veicoli in diverse zone del mondo.
A inizio 2021 la ditta ha presentato una guida autonoma di livello tre; questa sfrutta un sistema di videocamere detta Supervision. E’ già allo studio il livello quattro, che potrebbe fare la sua comparsa ufficiale nel 2025.
Lo società vuole rendere questo tipo di tecnologia economicamente sostenibile, perché sia alla portata di tutti. La scommessa di chi investe sulla guida automatica è di diffondere queste automobili a livello globale.
I primi passi in questo senso, Mobileye li compie partendo da una videocamera di basso costo che funge da sensore primario, a questa si aggiunge un sistema di sensori secondari.
Cos’è l’auto a guida autonoma
Potenzialmente, un veicolo a guida autonoma non ha nemmeno bisogno di un guidatore, può avanzare anche da sola, e grazie all’utilizzo di software e sensori può svolgere le mansioni dell’automobilista.
Grazie a dispositivi radar, GPS, telecamere e lidar un veicolo dotato di guida autonoma si muove sulle strade e in mezzo al traffico senza difficoltà. Anzi, secondo i costruttori, è anche più sicura, perché il rischio di errore umano è eliminato.
I sistema della guida autonoma
Nella corsa verso il futuro, il progetto di guida autonoma di Mobileye si basa su tecnologie di alto livello; tra queste, SoC per i sistemi LIDAR delle auto automatiche e software per la generazione automatizzata di mappe.
L’intento principale dell’azienda resta quello di salvare vite umane. MobilEye da sempre si è distinta negli ADAS, Advanced driver-assistance systems; l’obiettivo di questi dispositivi è supportare l’automobilista nell’evitare gli incidenti o quantomeno contenerne le conseguenze.
Mappatura in crowdsourcing
La mappatura in crowdsourcing è giù presente su quasi un milioni di veicoli nel mondo che sfruttano l’assistenza avanzata alla guida. Secondo i dati di Mobileye, il dispositivo è in grado di mappare il mondo intero; ogni giorno vengono tracciati 8 milioni di chilometri. Si tratta di un’enorme quantità di dati, che l’intelligenza artificiale può elaborare, così si arriva alla guida autonoma.
Mobileye Vision Zero
E’ questo uno degli obiettivi del marchio: raggiungere il sistema di guida Vision Zero. E’ un livello avanzato i cui sensori coprono il 100 per cento dello spazio attorno al veicolo.
Un percorso da raggiungere anche grazie all’uso di tecnologie d’avanguardia, come la Pixel-Level Segmentation; questo sistema lavora pixel per pixel, identificando così anche gli oggetti particolarmente piccoli, appena percepibili.
La tecnologia Pavement Condition Assestment, invece, è in grado di rilevare con precisione lo stato dell’asfalto e della strada, individuando eventuali buche e intralci.